Fumata Bianca

Scultura questa composta da un unico foglio di polietilene butano espanso bianco, lungo cinquanta metri e alto un metro e mezzo.
Interagendo con tutto il corpo per riuscire ad ottenere attorcigliamenti di sostegno per questo lunghissimo tappeto che sembrerebbe volante, e cosi riesce ad innalzarsi per 5 metri come fossero delle nuvole.
Ho iniziato a chiamare questo tipo di lavorazione Scultherapy ovvero terapia della scultura per due motivi sostanziali.
Il primo è che, muovendosi con e nel materiale di usa energia e il corpo dopo poco tempo si rilassa, scioglie.
Terapia del corpo e della mente. Prendersi cura del nostro dentro ma anche dell’esterno, di ciò o chi sta fuori.
Il secondo e più profondo, forse nel pensiero, lo spiega il titolo stesso.
“Fumata bianca” ovvero prendere una decisione definitiva e duratura.
Soprattutto ben ponderata nei confronti dell’attuale tragedia dell’emigrazione di massa che dura da anni ormai e che nessuno sembra prendere in considerazione o meglio in AZIONE per fermare il disastro.
Denuncia l’indifferenza, assenza.
Il polietilene butano espanso è il materiale che si adatta perfettamente al progetto di capsule di salvataggio per naufraghi.
Come fosse una casa tra le nuvole, “Fumata bianca” ha la supponenza di voler salvare le persone ospitandole riscaldandole, avvolgendole.